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Recensione KTM Duke 125

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ARS125
CAT_IMG Posted on 10/5/2011, 20:10




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Una vera KTM per i giovanissimi, bella e divertente. Costa 4.000 euroUna moto nata per i giovani, facile e divertente. Riprende lo stile delle sorelle maggiori e ha un look moolto aggressivo. Ha una strumentazione completa, da moto vera e molto ricca di funzioni. Consente di tenere sotto controllo anche il consumo medio.

LA PROVA

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Dopo le cross, le enduro e le stradali di media e grossa cilindrata, KTM ha deciso di realizzare anche una 125 pensata per i sedicenni, ma adatta ad un pubblico più vasto per merito di contenuti tecnici di alto livello. Non si tratta di una moto da competizione, bensì di una naked in regola con le limitazioni imposte ai neopatentati A1. Consente di divertirsi e di imparare i trucchi del mestiere, per diventare, domani, motociclisti in grado di domare mezzi più grossi e potenti. Non c’è che dire, la Duke 125 è un prodotto azzeccato: ha un design che colpisce e la componentistica di qualità la rende un vero gioiello, una tra le migliori moto dedicate ai sedicenni. Anche guardandola con attenzione, infatti, si potrebbe benissimo confondere la piccola KTM con una moto di cilindrata maggiore. Insomma, questa monocilindrica può rappresentare una svolta per la fabbrica austriaca, che ha la possibilità di prendere in mano il segmento delle 125 da 11 kW, tantopiù che venendo allestita completamente in India, a differenza di tutti gli altri esemplari KTM, è stato possibile contenere i costi e uscire sul mercato a un prezzo molto competitivo.

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LA DUKE 125 riprende “in minor” il design delle sorelle maggiori, un look molto aggressivo, abbinato a dimensioni ridotte quanto basta, esattamente quello che vogliono i giovani a cui è dedicato l’oggetto. Inoltre è adatta sia ad essere guidata con piglio sportivo, sia alle passeggiate ad andature tranquille. La sella è comoda, ma per chi supera i 180 cm di altezza (tra i giovani di oggi in età da 125 ce n’è più d’uno...) la mancanza di spazio si fa sentire. Il manubrio consente di mantenere il busto in una posizione abbastanza eretta e per questo non si avverte un eccessivo carico sugli avambracci, neppure sui tragitti lunghi. La piccola Duke è molto maneggevole e si inserisce in curva con una facilità disarmante: la moto, infatti, assicura sempre tanta stabilità ed una precisione direzionale degna di nota e, anche guidando di buon passo, la tenuta di strada a centro curva è soddisfacente. Va infine detto che la capacità di sterzata è discreta, pertanto durante le manovre non si hanno particolari problemi a gestire la moto. La componentistica è di livello elevato. A noi è piaciuta molto la strumentazione, sia perché ha un look sportivo, sia perché è davvero ricca di funzioni. È addirittura presente un computer di bordo che aggiorna il consumo medio (che varia dai 2,8 litri ai 3,4 litri per 100 chilometri) in rapporto alla velocità istantanea. Va anche aggiunto che mantenendo spesso la manopola del gas aperta i consumi salgono abbastanza, restando comunque accettabili.

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LA FORCELLA e l’ammortizzatore WP funzionano bene, infatti riescono ad assorbire dossi e buche in maniera eccezionale. Ottimi anche i freni, grazie ai quali, anche in situazioni di emergenza, è possibile fermare la moto in spazi contenuti e senza correre rischi. Il merito è anche delle ruote larghe, che assicurano tanto grip. La Duke 125 viene proposta soltanto con il motore da 11 Kw (15 CV). La Polini, però, sta realizzando un kit di potenziamento che dovrebbe far lievitare abbastanza la potenza massima. Anche in configurazione di serie, comunque, le prestazioni non sono male: grazie ai rapporti piuttosto corti, l’accelerazione è discreta ed anche l’allungo è soddisfacente; la Duke 125 è in grado di raggiungere i 110 km/h in tempi brevi. Vuoi per l’estetica azzeccata, vuoi per l’ottimo rendimento della ciclistica che permette di sfruttare al meglio il poteziale, questa KTM può essere considerata una delle proposte più interessanti del suo segmento. Considerando i contenuti tecnici di rilievo, anche il prezzo è interessante: 3900 euro franco concessionario. La colorazione prevista è quella arancio/ nero (ovvero la classica livrea KTM) ma il ricco catalogo “power parts” prevede adesivi per farla diventare nera, azzurra e viola con finiture gialle, colori che abbiamo visto abbinati ad una serie di led laterali per chi vuol farsi notare dopo il tramonto. Con la sua “piccolina”, KTM è intenzionata a ritagliarsi un posto importante nel mercato delle moto 125, una “torta” che in Italia vale circa 8000 pezzi. Con un prodotto del genere si può sicuramente puntare alto: l’obiettivo è vendere 1000 moto. La Duke 125 arriverà dai concessionari a maggio. KTM ha previsto 2 anni di garanzia. La manutenzione prevede un tagliando dopo i primi 1000 chilometri ed i successivi ogni 5000 chilometri.

LA TECNICA

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LA DUKE 125 è realizzata completamente in India , scelta fatta per contenere il prezzo al pubblico e per competere anche con la concorrenza giapponese. Bisogna comunque sottolineare che la piccola monocilindrica KTM è sì assemblata in India (a Chakan, per la precisione), ma il progetto è europeo. La Duke 125 non è eccessivamente costosa, ma tecnicamente è molto raffinata. Il suo monocilindrico quattro tempi, infatti, è un vero e proprio gioiello: ha il raffreddamento a liquido, la distribuzione a quattro valvole, azionate addirittura da bilanceri a dito (soluzione utilizzata anche sulle moto supersportive ed in F.1), un contralbero di bilanciamento per contenere le vibrazioni e l’iniezione elettronica Bosch. Inoltre tutti i cavi sono nascosti perfettamente e nel complesso il design risulta molto “pulito”. Il telaio è in acciaio, il forcellone in alluminio (realizzato per fusione). Quest’ultimo è dotato di vistose nervature di rinforzo, che svolgono anche una importante funzione estetica. La componentistica ha ben poco da invidiare a quella delle maxi moto. Le sospensioni arrivano dalla WP e la forcella ha gli steli di ben 43 millimetri di diametro; i freni sono Bybre (un marchio garantito da Brembo per il mercato asiatico) ed all’avantreno c’è addirittura la pinza ad attacco radiale. Insomma, per gestire 11 kW e 118 kg di peso, c’è tutto quello che occorre ed anche di più.

IDENTIKIT

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MOTORE
Monocilindrico, 4 tempi, raffreddato a liquido. Alesaggio e corsa 58 x 47,2 mm; cilindrata 124,7 cm3. Distribuzione doppio albero a camme in testa, 4 valvole. Lubrificazione a carter umido. Iniezione elettronica, corpo farfallato di 33 mm Ø. Accensione elettronica digitale. Avviamento elettrico.

TRASMISSIONE
Trasmissione primaria a ingranaggi, finale a catena. Frizione multidisco in bagno d’olio, cambio a 6 rapporti.

CICLISTICA
Telaio a traliccio in tubi di acciaio. Sospensioni: anteriore forcella teleidraulica a steli rovesciati di 43 mm Ø, escursione 150 mm; posteriore un ammortizzatore idraulico regolabile nel precarico molla, escursione 150 mm. Freni: anteriore a disco di 280 mm Ø, con pinza ad attacco radiale con quattro pistoncini; posteriore a disco di 230 mm Ø. Pneumatici: anteriore 110/70-17”, posteriore 150/60-17”.

DIMENSIONI
Interasse 1.350±15 mm, altezza sella 810 mm. Avancorsa 100 mm. Inclinazione cannotto di sterzo 25°. Peso a secco 118 kg. Capacità serbatoio 11 litri.
 
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